La particolarità di questa carnivora, si nota durante la fioritura, quando i minuscoli otri salgono in superficie a formare piccoli galleggianti che permettono così ai boccioli in fiore di rimanere ben sollevati rispetto al livello dell'acqua.
Se viene coltivata in piccoli ambienti, le condizioni di coltivazione (scarsità d'acqua e temperatura), fanno si che compaiano fastidiose alghe; un buon rimedio per debellare questo fastidioso inconveniente, è quello di introdurre qualche lumachina (es. delle "Planorbis").
E' una pianta molto prolifera ed invasiva, per questo motivo si consiglia di coltivarla in vasche molto ampie.
Il funzionamento delle trappole (vedi sezione dedicata ad esse) è a risucchio.
Attenzione: Evitate di gettare e disperdere anche minuscole parti di questa pianta in fiumi, torrenti o paludi.
E' una carnivora che si riproduce in modo incontrollato e soffocante; per questo compromettere l'habitat uccidendo altre specie di Utricularie e piante più deboli.
In Nuova Zelanda è stata etichettata come una vera piaga, tanto che ne è stata tassativamente vietata la coltivazione ad eccezione di strutture altamente specializzate.

Nome botanico: Utricularia gibba.

Famiglia: Lentibulariacee.

Zona geografica: Europa, Africa, Asia e Australia.

Periodo vegetativo: Tutto l'anno, nella stagione invernale tende a perdere le trappole (otri).

Fiore: A corolla di color giallo con un diametro di 6 - 8 millimetri.

Temperatura: Sopporta temperature che vanno da 0° a 40°

Luce: Grande quantità di luce.

Habitat: Almeno 4 cm. di acqua ed un leggero strato fondale composto da torba o ghiaia di quarzo.